3 novembre 2020
Giardini pubblici Pietro Bucalossi – San Miniato
La malattia
(“Tu sì ‘na malatia / Ca mə passa si tu stai cu me“)
// L’invenzione della neve (malattia mentale) // The father (Alzheimer) // Zona arancione (pandemia) // Zona rossa (pandemia) // Ci risiamo! (pandemia) // Se c’è un aldilà sono fottuto (tossicodipendenza) // Dopo la liberazione provvisoria (pandemia) // L’illogica allegria (pandemia) // La mascherina (pandemia) // Tutto il mio folle amore (autismo) // La linea verticale (cancro) // Arrivederci professore // Dolor y gloria // Domani è un altro giorno // Don’t worry // Quanto basta (autismo) // The party //
Ci risiamo!
Di nuovo obbligati a chiuderci in casa, con armi per difenderci (mascherina, distanziamento sociale, lavarsi le mani) che finora si sono dimostrate inadeguate, contro un nemico che la sa lunga (fino a questo momento la sa più lunga di noi).
Il virus SARS-CoV-2 ci sta dando lezioni di sopravvivenza: non si distrae, come, invece, facciamo noi; non si illude di avere vinto la guerra quando ha vinto solo una battaglia; non nega l’esistenza del nemico; sfrutta la nostra esistenza per moltiplicarsi.
Ci risiamo!
Di nuovo obbligati (a Nizza, a Vienna) a fuggire da animali feroci che non temono di morire perché non conoscono la vita e sono dominati da tabù sessuali (le mogli chiuse in casa, le sette vergini …).
Sfruttano le regole della civiltà sperando di riuscire un giorno a imporci il loro fanatismo.
Una delle bestie ha approfittato dell’umanità dei soccorritori: noi salviamo chi rischia di morire in mare, non mettiamo in prigione se non c’è la sentenza di un tribunale o un’accusa sostenuta da un magistrato.
Non tutti noi. Qualcuno ha approfittato di poveri migranti per guadagnare consenso tra quelli che lo votano; li ha fatti aspettare nei porti, prima che la magistratura lo costringesse a desistere. Sono le regole della democrazia. Poi, per fortuna, lo stronzo si è ubriacato sulla spiaggia e ha fatto una cazzata.
Spero che chi lo ha votato rifletta!
Dobbiamo essere orgogliosi della civiltà che abbiamo costruito in Europa, dopo l’orrore di Auschwitz e dintorni. Purtroppo, nei confronti dei fanatici incivili, la civiltà ci rende, momentaneamente, deboli.
La bestia ha morso la mano che l’ha aiutata.
Ci risiamo!
Siamo costretti a rendere omaggio a Gigi Proietti, che se n’è andato, a cui vogliamo bene, unicamente sugli schermi, in modo virtuale, guardandolo e riguardandolo, proiettando la sua immagine, scrivendo messaggi su internet, senza poter partecipare fisicamente a un grande corteo funebre per testimoniare l’affetto, la gratitudine per i tanti momenti di allegria che ci ha donato.
Siamo obbligati a chiuderci in casa: una grande pena per chi, nelle RSA, nei reparti Covid, non sarà accompagnato verso l’ultimo viaggio dai suoi affetti, non potrà guardare occhi conosciuti, sentire una mano familiare stringere la sua con amore, sarà completamente solo quando sentirà di essere arrivato alla fine.
La paura di essere costretti a vedere di nuovo le bare portate via dai camion militari, verso luoghi sconosciuti ai morti trasportati in quelle bare.
Ci risiamo!
Ah, Gertrude, Gertrude, le sciagure non vengono mai sole, come avanguardie solitarie; vengono a intere legioni!
O Gertrude, Gertrude. When sorrows come, they come not single spies. But in battalions!
Gertrù, e uaiə nun venənə mai sulə. Venənə a battagliunə!
Amlet, act IV, scene V (William Shakespeare)