
8 aprile 2025 h 17.00
Cinema Arno Pisa – via Conte Fazio
“Verrà la morte e avrà i tuoi occhi“
// The Shrouds (I sudari) // Campo di battaglia (la prima guerra mondiale) // Dostoevskij // Another End // Silent Land (la morte di un immigrato) // Marx può aspettare (la morte di un fratello) // Se c’è un aldilà sono fottuto (la morte di Claudio Caligari) // Hart Island, Bronx (racconto) // La bicicletta (racconto) // Si vedono i primi segni (racconto) // 1917 (la prima guerra mondiale) // Hammamet (la morte di Craxi) // Il settimo sigillo (la morte) // Il sacrificio del cervo sacro (la maledizione) //
“The Shrouds”, regia di David Cronenberg.
Il film inizia nello studio di un dentista: in primo piano la bocca spalancata del cliente. Il dentista afferma che il dolore per la perdita della moglie sta distruggendo i denti, consumando il tessuto. Credo che questo accada se al dolore per la scomparsa di una persona cara si associa il consumo eccessivo di zuccheri o la dimenticanza delle abitudini igieniche. Altrimenti per curarci i denti andremmo dallo psichiatra.
Questo argomento non è ripreso e sviluppato, almeno nella parte limitata che mi ha visto vigile e attento.
Il protagonista è un imprenditore. Una volta a questa figura si associava l’equilibrio. Si pensava che un imprenditore di successo fosse una persona capace di valutare con freddezza e razionalità le condizioni di mercato nel settore di competenza: la presenza della domanda, di concorrenti, le possibilità di espansione, le spese, le entrate. L’imprenditore doveva essere una persona quadrata, equilibrata.
Da qualche anno questo aspetto si è perso. Si valuta la visionarietà, che, spesso, sfocia o si confonde con la follia. Se si osserva: «Sembra un invasato, vuole portarci su Marte, si presenta agli incontri con un bambino attaccato al collo, ha disconosciuto una figlia perché era nata figlio, ha ammesso di fare uso di sostanze stupefacenti», si obietta: «Sì, ma è l’uomo più ricco della terra». Una parte importante del pianeta è finita in mano a un folle per la sua abilità a giostrarsi tra finanza e politica e si afferma che noi, defraudati di diritti, dovremmo compiacerci della sua ricchezza e pendere dalle sue labbra.
Non si capisce in che modo l’imprenditore del film – producendo video industriali (espressione che significa tutto e niente) – abbia accumulato i capitali che gli hanno consentito di costruirsi un giocattolo costoso allo scopo di coltivare una paranoia.
L’imprenditore ha costruito un cimitero un po’ particolare con annesso ristorante. Una specie di Disneyland a tema. L’ha costruito perché gli piace giocare con la morte.
Idea brillante, da visionario! Dove vuoi dare un appuntamento al buio a una donna affascinante segnalata dal dentista se non nel cimitero di tua proprietà? Non so come faccia chi non possiede un cimitero a mantenere viva la conversazione nel corso dell’incontro se non ha esperienze di corpi che si decompongono.
I morti sotterrati sono stati avvolti in un sudario fornito di un gran numero di microcamere che consentono di seguire, attraverso un monitor, le trasformazioni del corpo seppellito, illuminato con una lucetta a forma di insetto. Per conquistare la ragazza l’imprenditore le offre, dopo la cena, non il solito spettacolo a teatro ma la visione in diretta della moglie morta qualche anno prima. «Vieni che ci divertiamo!» dev’essere il pensiero nascosto dell’imprenditore.
Girando tra le lapidi si vedono i parenti dei defunti riuniti intorno a un monitor che consente di osservare il corpo seppellito, o ciò che ne rimane. Possono ingrandire i dettagli, penetrare nei recessi degli organi. Poi vanno a mangiare al ristorante annesso al cimitero. Una serata divertente per l’imprenditore. La donna sembra sconvolta: chiede di fumare una sigaretta. Mi sono distratto, ma credo abbia declinato l’invito a rinnovare l’incontro.
L’idea “brillante” ha avuto successo, è diventata attività imprenditoriale. Questo intendono quando parlano di visionarietà: trasformare in affari la propria follia. Nel film come nella realtà: il trasferimento su Marte di una nuova specie umana, la vittoria di un bullo alle elezioni presidenziali americane, la vittoria di un partito neonazista alle elezioni politiche in Germania.
Fin qui il macabro, che ci teneva desti. Poi il regista ha cercato di costruire un thriller con una storia così assurda, noiosa, con personaggi così sconclusionati, che è stato faticoso resistere senza addormentarsi fino alla musica dei titoli di coda. Nel dormiveglia la sala semivuota immersa nel buio illuminato dalla fioca luce proveniente dallo schermo e dalle lampade di emergenza come lumini accesi richiamava l’immagine del cimitero. Le poltrone sembravano sudari.