14 giugno 2024 h 15.30
Cineplex Pontedera (PI) – via Tosco Romagnola, 235B
Film brutti. Decisamente brutti
// Dall’alto di una fredda torre // The Fall Guy // Civil War // Enea // Chi segna vince // Un uomo felice // La guerra del Tiburtino III // Mi fanno male i capelli // Felicità // L’ordine del tempo // Educazione Fisica // Il primo giorno della mia vita // Vicini di casa // War La guerra desiderata // Dune // Domani è un altro giorno // Dead in a week // Una vita spericolata // Doppio amore [L’amant double] // Sono tornato //
“Dall’alto di una fredda torre”, regia di Francesco Frangipane.
Il problema raccontato fin dal titolo – essere obbligati a scegliere chi salvare e chi buttare giù dalla torre – fortunatamente non è a carico dei figli. Non tocca al donatore decidere a chi donare ciò che viene estratto dal suo corpo e ha messo a disposizione di un malato bisognoso di trapianto.
Non so se questa sia una legge, ma certamente è un imperativo morale: non spetta al figlio decidere a quale dei due genitori donare il midollo osseo per salvarlo da una grave malattia. Dunque decideranno i medici, in base ai criteri stabiliti dal loro ordine professionale, se salvare il babbo o la mamma dei due gemelli protagonisti.
Alla fine mi sono distratto (il film è noioso) ma mi sembra che la ragazza interpretata da Vanessa Scalera, per non essere costretta a scegliere, dopo polemiche a occhi sgranati col fratello, abbia deciso di non salvare uno solo dei due (meglio morti entrambi). Succede quando ci si attorciglia nei ragionamenti.
Se avessero aderito alla scelta giusta dalle prime battute (dono il midollo, decidete voi quale dei due potrà usufruire di questo dono), gli autori avrebbero dovuto cambiare il titolo o riferirlo ai medici e non ai figli (scelta drammatica, ma non sovraccarica di nodi affettivi impossibili da sciogliere). Noi poveri spettatori ci saremmo evitati i contorcimenti pseudo psicanalitici, le litigate mescolate ai rumori della masticazione; Edoardo Pesce avrebbe evitato di sgranocchiare noci in continuazione; il cavallo bianco avrebbe evitato di essere usato come simbolo (rientra nel maltrattamento degli animali; peggio del macello!); il film sarebbe stato un cortometraggio, anzi cortissimo.